mercoledì, marzo 07, 2007

Un nuovo logo per l'Italia



Finalmente un nuovo logo che rappresenta l'Italia in modo inequivocabile: come il nostro paese, infatti, fa schifo!
Il suo creatore (ma sarebbe meglio dire, il copy dell'agenzia che ha vinto il concorso e ha progettato il logo) lo definisce così: "... Una curva morbida, che evoca movimento, flessibilità e fantasia. La "ì", di colore nero, nel carattere richiama il mondo classico e la tradizione italiana. È sovrastata da un punto di colore rosso. La "t" è verde, per rafforzare l'immagine di un Paese ricco dal punto di vista naturalistico e, al tempo stesso, completare il tricolore, rendendo inequivocabile il riferimento all'Italia. Il carattere usato per le altre lettere della parola "Italia" esprime modernità. Il fondo del logo è completamente bianco. ...".
Un logo può piacere o non piacere, o meglio, puo suscitare reazioni più o meno concordi, ma questo contiene davvero degli errori che non tengono condo delle più elementari norme grafiche: i colori della bandiera invertiti, l'uso di quattro font diverse in sei lettere, la misteriosa macchia verde a forma di carciofo.
Da vedere se colpa è più da attribuire all'agenzia che l'ha proposto o alla commissione che l'ha approvato.

Sul sito AIAP ulteriori commenti

e l'articolo del lancio.




Per non parlare poi del sito: www.italia.it, non è stato testato su Firefox (aprendo il sito mi si bloccano le finestre sottostanti del browser), io vedo dei caratteri minuscoli e incomprensibili anche su Explorer 6, e ed è realizzato in un html abbastanza obsoleto.
Per gli addetti ai lavori, guardate il foglio di stile: ci sono delle classi nominate così: apippo { ... w la serietà e la professionalità.

5 Comments:

Anonymous Anonimo said...

ho letto già i commenti su aiap.it, mi ero già scandalizzato quando l'hanno presentato al telegiornale... cmq mi appassiona molto di piu il ragionamento di luciano e quello di franco achilli... in italia manca una cultura grafica (tant'è che all'italiano medio il marchio piace):
"La grafica non è solo una questione di gusto. Ritengo che la grafica assolva a una serie di funzioni, una delle quali può accidentalmente essere anche una funzione estetica, ma non necessariamente solo quella.
Quello che conta è, a mio avviso, la funzione della grafica, non chi l'assolve. Quello che mi interessa, come cittadino, è non avere problemi a causa di una cattiva progettazione grafica (ad esempio riuscire a compilare un modulo per pagare le tasse o non perdermi in un aeroporto), non che i grafici siano protetti come categoria. Chi di noi grafici constatasse (io per primo), dopo tutti gli sforzi umanamente possibili di costruirci una professione credibile e sufficientemente remunerativa, che il nostro paese non ha al momento le risorse economiche e culturali per offrire lavoro a un grafico, allora dovrà, con responsabilità ammetterlo e emigrare oppure cambiare lavoro."

3:40 PM  
Anonymous Anonimo said...

c'è anche il video! godetevelo, fantastico http://video.palazzochigi.it/prodi210207.mov

3:52 PM  
Blogger g-blogger said...

ero alla BIT e pensavo proprio a come fossero banali i marchi delle varie nazioni ... montagne stilizzate, ondine, il logo di un campeggio a due stelle praticamente, quando ecco che ora noi li battiamo tutti!

3:56 PM  
Anonymous Anonimo said...

lo vinceremo: http://www.b3ta.com/features/phalliclogoawards/

4:04 PM  
Blogger g-blogger said...

IL SONDAGGIO:
La "cosa" verde del nuovo marchio turistico dell'Italia a cosa assomiglia?
pertecipa al sondaggio

4:21 PM  

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